martedì 5 aprile 2011

Borderlands Edizione Gioco dell'Anno


Sono due mesi che per pigrizia ho rimandato questa recensione, ma come si suol dire, meglio tardi che mai. Borderlands è un titolo particolare, creato utilizzando la grafica cel-shading ed un gioco ibrido tra il più "brutale" dei First Person Shooter e un Hack 'n slash à la Diablo. Non utilizzo come pietra di paragone il gioco della Blizzard a caso dato che, con esso, Borderlands ha qualcosa in comune, e in senso stretto. Prima fra tutte tali cose è infatti l'elevatissimo numero di armi presenti nel gioco, sia quelle vendute dai negozianti sia quelle lasciate cadere dai nemici che abbatteremo appaiono nel gioco in modo casuale (in rapporto al progresso dell'avventura e alla potenza dei nemici uccisi), secondo punto in comune col noto gdr è il "Level Up", che consente al PG di progredire nelle abilità tramite il classico sistema di abilità ad albero ad albero con relativi punti minimi necessari per raggiungere un'abilità particolarmente utile nel gioco e via dicendo. Poi c'è la modalità di salvataggio che consta in uno slot unico automaticamente aggiornato dal gioco e il conseguente respawn dei fastidiosi mostri che il nostro alter ego deve riaffrontare o evitare per transitare da A a B allo scopo di proseguire nella trama. Infine Borderlands è assolutamente conscio dell'eredità lasciata dal diavolo più amato dai nerd, tanto che alcuni nomi di armi e di mostri sono delle volute citazioni ai personaggi del predecessore. Ma ora dopo aver parlato delle "radici" di Borderlands passiamo al gioco vero. Il mondo dove siamo catapultati è Pandora, pianeta inospitale e prevalentmente desertico le cui più grandi città consistono semplicemente in bidonvilles piene di immondizia (al contrario dall'omonimo pianeta dei puffi alti 3 metri del film Avatar, tanto che a volte mi sono chiesto se la scelta del nome è davvero una coincidenza) e noi siamo portati a scegliere uno tra i 4 personaggi (il classico spaccatutto specializzato in armi esplosive, il cecchino, la gnugna dotata di poteri stealth e un soldato pratico in tutte le occasioni come un coltellino svizzero) ognuno con diverse caratteristiche, armi ed abilità iniziali. Il nostro PG è guidato dall'"angelo custode", una strana entità che apparirà nel gioco tramite un'ologramma nell' HUD, dalle fattezze di una bella e giovane donna che vuole portarci alla ricerca di una misteriosa Cripta aliena. La trama è più una scusa per farci immergere negli scontri più che altro dato che col gameplay frenetico e i tantissimi mostri, fuorilegge mutanti e mercenari ci si accorge che il vero punto di forza del gioco è la modalità multiplayer cooperativa e non la profondità del gioco, dato che il sistema di dialogo è pressoche assente e le uniche scelte che potremo fare consistono nello scegliere le quest secondarie disseminate all'interno del mondo di gioco. Nonostante il gioco diventi monotono alle lunghe (tanto che non ho giocato tutti i DLC dell'edizione speciale del gioco) ci sono tre punti di forza che aumentano molto il "valore del gioco" : varie citazioni al cinema d'azione di serie A e B, come ad esempio nomi di personaggi non giocanti di alcune quest (primarie e non) come Bruce Mclane (tributo a Die Hard), Skagzilla (penso sia ovvio) e Mad Mel (omaggio al quasi omonimo film con Mel Gibson), poi vi è la colonna sonora, che mostra dei temi orecchiabili e ben fatti che rispecchiano perfettamente l'aspetto umoristico del gioco e l'appena citato humour, irriverente, demenziale e soprattutto deliziosamente TRASH.

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