venerdì 26 agosto 2011

Mafia II


Il blog è stato trascurato perlopiù per pigrizia, ma spero che oggi sia il primo di una serie di post per ravvivare il tutto. In imperdonabile ritardo posto qualche riga su questo titolo. Ci troviamo di fronte ad un gioco con la "pesante" eredità del suo predecessore, meritevole di aver portato, nell'ormai lontano 2002, una ventata di aria fresca nel mondo degli sparatutto. Oltre a portare il giocatore in una riproduzione fittizia ma accurata di una città statunitense degli anni 30, Mafia aggiungeva all'esperienza di gioco una colonna sonora d'autore, un gran numero di mezzi pilotabili e persino un abbozzo di codice stradale che imponeva al giocatore di rapportarsi del giocatore con la polizia con multe e inseguimenti per non finire dietro le sbarre o con qualche pallottola di troppo in corpo. Mafia 2 riesce, parzialmente, ad essere considerato un seguito degno di questo nome. Oltre alle dinamiche proposte dal padre ( o per rimanere in tema "Padrino") viene aggiunta una componente free roaming e una conseguente personalizzazione del gioco: il giocatore può ora cambiare il look e riparare i danni delle proprie automobili, curare le proprie ferite, pagare una tangente alla polizia in caso di sgarri, acquistare armi e vestiti (sia per motivi estetici che per sviare le indagini della polizia). Il tutto di tasca propria, con i soldi guadagnati dalle rapine o dal completamento delle missioni. Nonostante questa parvenza di libertà la trama è piuttosto lineare. Vestiamo i panni di Vito Scaletta un ragazzotto siciliano emigrato negli U.S.A. con padre (che morirà in povertà lasciando alla famiglia molti debiti), madre e sorella. Il nostro alter ego avrà presto a che fare, grazie all'amico Joe Barbaro con la piccola criminalità di Empire Bay (anche questa una metropoli fittizia come la Lost Heaven del primo capitolo) e sfortunamente uno dei suoi furtarelli gli costerà l'arruolamento nei parà per scontare la pena. Ed è qui che si inizia a prendere le redini di Vito: ci vedremo catapultati nel bel mezzo dell'Operazione Husky (lo sbarco alleato in Sicilia del 1943, per capirci) a combattere contro le camicie nere per la conquista di un paesino siciliano, dove saremo aiutati da partigiani del luogo, truppe americane e dal supporto di Don Calò (personaggio storico!), uno dei boss siculi che hanno aiutato gli statunitensi a liberare l'isola. Il tutto dandoci modo di familiarizzare coi comandi. Finita la prima missione con un rapido flashforward ci troviamo nel 1945 dove Vito torna a Empire Bay e inizia a cercare la fortuna rapportandosi sempre di più con la mafia locale, costituita da 3 famiglie a volte in tregua a volte in guerra fra loro... L'intreccio del gioco è relativamente innovativo da qualche punto di vista. È infatti interessante il fatto che il protagonista, prima di entrare nella mafia ha militato nella seconda guerra mondiale, integrata in modo più che adeguato nel contesto: nella prima parte del gioco, ambientata negli anni '40 è possibile sentire, dalle varie stazioni radio (purtroppo in inglese non sottotitolato) le notizie dal fronte europeo. È stato fico aggiungere alcune missioni nel gioco che più che livelli veri e propri sono soltanto degli intermezzi interattivi dove non si è costretti a sparare e combattere ( a meno che non si vuole attaccar briga con poliziotti e rapinare i vari negozi) che ci daranno dei momenti di quiete che contribuiscono a dare un pizzico di profondità al gioco. Passiamo però ai difetti, che nonostante tutto continuano ad esserci: rispetto al primo capitolo Mafia 2 parlando di difficoltà è decisamente più semplice del predecessore: se vogliamo fare un brutale confronto posso dire che nel primo ho impiegato circa un mese contando interruzioni varie mentre per Mafia 2 ho impiegato una settimana scarsa. Quindi o in 9 anni sono diventato un cazzuto videogiocatore professionista (cosa comunque da non escludere) o la giocabilità è stata resa molto più accessibile ad un pubblico più ampio. Poi c'è Vito Scaletta, personaggio inedito ma che spesso stona: all'inizio del gioco non fa altro che lamentarsi di aver rischiato per il proprio paese la vita al fronte e con fare da viziato disprezza l'idea di (spaccarsi la schiena) facendo un lavoro onesto di magazziniere, eppure si mette al servizio dei clan mafiosi che oltre a farlo rischiare di crepare allo stesso modo di quando combatteva come paracadutista gli fanno anche rischiare la galera. Mentre Tommy Angelo del primo gioco risultava simpatico al giocatore perchè era un uomo comune che ha accettato di lavorare per la Mafia pur mantenendo una dignità di fondo, Vito Scaletta è invece un personaggio negativo fin dall'inizio, spietato e avido, ossessionato dal desiderio di non finire povero e in rovina come il tanto disprezzato padre. Risulta bello perchè il personaggio antieroico è sempre colmo di fascino tuttavia (almeno per me) sembra comunque un personaggio monotematico e quasi infantile. Ultima nota sul gioco ma di grande importanza è il comparto sonoro, di eccellente qualità e che riesce ad alzare notevolmente la media del gioco abbassata dai difetti che ho sopra elencato: non mancano brani di Elvis Presley e di altri artisti degli anni '50 (oltre che quelli della decade precedente) che contribuiscono a dare un ottima atmosfera. Tali canzoni sono tutte riprodotte in modo casuale dalle 3 stazioni radio di Empire Bay e nelle sezioni di guida accompagneranno egregiamente il giocatore...

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