martedì 28 luglio 2009

The Bard's Tale

Questo gioco non ha ricevuto i giusti onori ed è presto finito nel dimenticatoio perchè nel 2004, anno di pubblicazione del titolo, c'era una concorrenza spietata sul fatto di gameplay e grafica e per il fatto che il gioco è stato rilasciato solo in parlato inglese. In effetti il gameplay è quello di un hack 'n slash standard con una gestione dell'inventario ridotta al minimo e poche azioni possibili. La grafica è carina, ma si sa, il videogiocatore medio non si accontenta facilmente e quindi tende a cestinare alcuni "acquisti videoludici". Ora che ho detto i principali difetti passiamo invece ai pregi. Bard's Tale è uno di quei giochi che vanno apprezzati non tanto per i combattimenti, le magie o altro. Anzi la ricchezza del gioco sta in altre cose. Primo punto di forza è la trama, un po' lineare, è vero, ma originale e dotata di uno humour irriverente tutto suo che inizialmente sembra un insieme di tutti i clichè della letteratura e della videoludica fantasy, ma man mano che si procede si avranno parecchie sorprese dove tutti i punti cardine di questo genere verranno ripetutamente presi in giro. Il gioco ci porta nei panni di un Bardo (come si capisce dal titolo) interessato solamente ad alcol, oro, belle donne e a modi per ottenere tutto questo. E il caso vuole che il nostro vanaglorioso eroe venga avvicinato da un misterioso gruppo che lo incarica di liberare una principessa da un malvagio druido che la tiene prigioniera in una torre, ma la missione si rivela molto più ardua del previsto e nel suo viaggio, tanto che si accorgerà che altri avventurieri, ben più virtuosi di lui abbiano avuto la peggio nel cercare di salvare la Principessa... Altro punto di forza del gioco è la musica, vedremo infatti ogni tanto, nel gioco PNG che si esibiranno in canzoni da taverna (ma anche in circostanze particolari, proposte in modi particolarmente demenziali) divertenti e orecchiabili.

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martedì 21 luglio 2009

Severance: Blade of darkness

Un esempio di gioco sfortunato che, anche se eccellente, non ha riscosso successo nelle vendite a causa di un cattivo marketing e perchè troppo difficile come gioco.
Io che l'ho vinto posso tranquillamente dire che è abbastanza fattibile e che non ho evidentemente idea di quanto possa essere incapace il videogiocatore medio da preferire una porcata come Tomb Raider a questo. Del resto la gente è stupida.
Il gioco ha uno stile di combattimento con armi bianche in cui dovrete usare la giusta sequenza di tasti (combo) per effettuare gli attacchi speciali. Vi è una grandissima varietà di armi da provare, ognuna con le sue combo speciali. E tanti nemici da smembrare su cui provarle. Pare che le musiche del gioco siano state prese qua e là da telefilm e colonne sonorie varie. Ma la scelta è stata davvero ottima, dato che sono tutte bellissime e adatte alle situazioni nelle quali sono sbloccate.
Nel gioco vi trovate contro il signore del Male di turno, che per essere sconfitto dovrà essere affrontato con la leggendaria spada di Ianna. Per trovare questo artefatto dovrete fare il giro delle terre conosciute, ammazzare tutti i mostri che vi si piantano davanti e trovare le rune della spada, nascoste nei luoghi che esplorerete e protette da enigmi e trappole. Potrete compiere questa avventura scegliendo uno dei seguenti personaggi
- Zoe l'amazzone: bella, veloce e tosta. Attacchi rapidi ed efficaci. E tante capriole. Predilige armi ad asta (non capite male!), niente scudo, ma tanto colpisce lontano ed è brava a schivare.
- Il barbaro Tukaram: praticamente l'unico personaggio conosciuto dalle poche persone che hanno sentito parlare di questo gioco. È il personaggio presentato nella copertina. Avete presente Conan il Barbaro? Uguale! Secondo me, se ci mettevano Zoe piuttosto che un muscolone sanguinante attiravano più compratori. Sembra un personaggio ignorante, ma ci vuole tattica e abilità per usarlo, dato che le combo con i suoi spadoni a due mani sono difficili da fare.
- Sargon il cavaliere: cavaliere sull'orlo della terza età che assomiglia vagamente a Sean Connery. Ma è uno che ci sa fare con spade e mazze pesanti.
- Nagflar il nano: il personaggio che ho usato. È il più robusto del gioco ed ottiene il migliore equilibrio fra attacchi e difesa. A metà gioco troverete un martello da guerra che ha una combo meravigliosa e che è così facile da fare che le combo successive vi sembreranno impossibili da fare. Ho pianto quando ho dovuto rimpiazzare il martello con un'arma più forte.
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venerdì 10 luglio 2009

Medieval 2: Britannia

L'ultimo gioco del pacchetto di espansione Kingdoms è, a mio avviso, il più riuscito, forse perchè immagino sia il più recente, forse perchè gli sviluppatori sono inglesi e hanno avuto un occhio di riguardo. Essendo probabilmente posteriore al precedente Medieval: Teutonic ha ereditato tutti i pregi del primo, inclusa una buona colonna sonora e alcune piccole preziose innovazioni. Il gioco è ambientato nelle guerre per la contesa del dominio dell'isola britannica e vede fra i contendenti gli inglesi, i gallesi, i norvegesi, gli scozzesi e gli irlandesi. Vi sarà anche la possibilità di poter disporre di personaggi storici che hanno avuto la loro parte nella storia dell'isola, primo fra tutti William Wallace se farete gli scozzesi, che porterà con sè un esercito ben addestrato e numeroso. La piccola grande innovazione in questo gioco consiste nella gestione dei vostri insediamenti. A differenza di Teutonic, dove i vostri insediamenti saranno caratterizzati dalla religione dei suoi abitanti, qui la discriminante è l'etnia. Se a Teutonic dovevate superare una certa percentuale per poter accedere a una certa unità (esempio: i cavalieri caratteristici dell'ordine teutonico sono reclutabili sono negli insediamenti dove più del 70% della popolazione è cattolica) qui vale lo stesso discorso. Ma con una significativa differenza: nelle vostre province con un'alta percentuale di popolazione proveniente da una certa etnia avrete la possibilità di reclutare unità esotiche, ovvero appartenenti a un'altra fazione. Questo significa che, in teoria, potreste avere con i più disparati tipi di unità, cosa che non potevate fare negli altri giochi della serie (a parte qualche tipo di mercenario). Altra innovazione è la presenza dei fortini permanenti, castelli già presenti nella mappa e disposti in punti strategici, ben fortificati e con la possibilità di ospitare truppe senza costi di manimento.

La scelta vincente di questo seguito consiste, secondo me, nell'essere ambientato in un periodo definito e ben delimitato. Non condivido le scelte di alcuni seguiti e mod di creare uno scenario che comprende mappe allargate dall'America alla Cina. Si mette troppa carne al fuoco così, si mischiano in un solo gioco troppe fazioni, troppi territori, troppi dettagli e finisce che, come con Americas, inevitabilmente la qualità del gioco diminuisce, la fedeltà storica, il modo in cui sono fatte le unità, il modo in cui sono fatte le nazioni. Meglio concentrarsi su uno scenario preciso e ben delimitato, in modo che sia dettagliato e ben riuscito.
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