lunedì 7 febbraio 2011

Mass Effect 2

Questo gioco è effettivamente un piccolo gioiellino.
Peccato che anche i cafoni della console se ne possano beare.
Ma pazienza!
Il seguito del ben riuscito Mass Effect della Bioware conserva alcuni elementi del predecessore, aggiungendone altri ed eliminandone alcuni.
La vera e propria innovazione del gioco è il completamento della non linearità del gioco.
Gran parte dei giochi hanno una trama lineare, dove è impossibile cambiare il corso degli eventi, ottenendo al massimo qualche finale alternativo; la serie Baldur's Gate aveva picconato questa certezza, permettendo al personaggio il dono del libero arbitrio, la possibilità che il giocatore potesse scegliere se compiere un'azione eticamente approvabile o fare invece una bastardata.
Questa scelta, benchè innovativa e sfiziosa, aveva comunque un ruolo marginale, dato che si riferiva a quest secondarie che non cambiavano di molto il corso degli eventi e sicuramente non avrebbero cambiato la trama, tantomeno quella del seguito.
Con Mass Effect 2 abbiamo invece abolito questa rigida tradizione.
I creatori hanno avuto la grande idea di usare l'espediente usato con Baldur's Gate I e II: l'esportazione del personaggio.
Una volta finito Mass Effect potrete usare lo stesso personaggio in Mass Effect 2. Potrete modificarlo per quanto riguarda l'aspetto e la classe se avete voglia di cambiare stile, ma tutto quello che avete fatto nel primo si ripercuoterà nel secondo. Chi avete ucciso, chi avete risparmiato, chi avete stantuffato, potrete vedere le conseguenze di tutto quello che avete fatto nel primo e la trama ne sarà ovviamente influenzata.
Detto questo, il gioco inizia poco dopo la fine del primo episodio.
Non vi voglio rovinare niente, vi dico soltanto che, se avete già vinto il primo gioco, andrete incontro a un grande, enorme sorpresa, da farvi rimanere a bocca aperta, un po' per l'eccezionalità della scena, un po' per la verve con la quale è stata rappresentata.
Nel primo tutti i membri della squadra erano in grado di utilizzare qualsiasi tipo di arma a prescindere dalla classe e potevano disporre comodamente (anche se le usavano meno bene) di tutti i tipi di armi nel loro improbabilmente capiente inventario. Qui l'inventario è realisticamente meno capiente e il personaggio di una certa classe stavolta ha solo le armi nei limiti della sua classe.
Buona la scelta di inserire delle armi pesanti, cattiva quella di abolire le granate, ancora più infelice e inspiegabile è stata la scelta di rendere indistinguibile un'arma da un'altra dello stesso tipo, dato che non appaiono più le statistiche.
Fatto sta che, a parte qualche scelta non giustificata e vagamente infelice, lo stile di gioco è rimasto più o meno lo stesso, forse con qualche elemento GdR in meno.
Il punto forte del gioco è senz'altro la trama, la sceneggiatura e il modo in cui sono riprese le scene, con una capacità cinematografica degna di Hollywood, per non parlare poi di una tosta colonna sonora ereditata dal primo.
State attenti alle fasi finali del gioco o avrete delle sorprese, il che vi porta a una lunga serie di scenari alternativi a seconda di come vi gestite la squadra, di come vi gestite i membri e di come farete in modo che siano più fedeli ed efficienti.
Salvate molto spesso in quelle fasi e rigiocatevele in caso.
Divertimento assicurato!

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