domenica 19 settembre 2010

Kane & Lynch 2: Dog Days

Dopo entusiastiche e meno entusiastiche attese è arrivato il seguito di Kane & Linch, stavolta ambientato nella tosta e dura Shanghai.
Il gioco è ambientato qualche tempo dopo il primo e, prima cosa che cambia rispetto alla consuetudine, credo di aver capito che sia la conseguenza del finale in cui fate il bastardo, non di quello in cui fate la scelta meno egoista.
Nel seguito impersonerete oltretutto Lynch che, nonostante le sue turbe psichiche, è riuscito a stabilirsi e ad attarsi alla realtà cinese.
Peccato che debba andare qualcosa storto come sempre...
I creatori hanno deciso di optare per una scelta originale a livello grafico: gli avvenimenti della strana coppia alle prese con la mafia cinese sono ripresi da una telecamera il cui video è stato postato su Youtube e, in accordo all'aspetto di youtube, il video è volutamente imperfetto, con tanto di giochi di colori e immagine deformate dai quadratini di censura per quando ci sono scene esplicite di nudo o sbudellamenti particolarmente cruenti. Ringrazierete questi fatidici quadratini perchè, se sono occultate le parti intime femminili, la stessa cosa vale per quelle maschili e anticipo che ci saranno scene in cui queste parti sono ben esposte.
Non chiedetevi come sia possibile che un tizio riesca a riprendere questi due matti mentre mettono a ferro e fuoco la Cina, fatto sta che ho potuto riscontrare un elemento dalla somma finezza alla fine del gioco: il misterioso cameramen muore, perchè sentirete un colpo di arma fuoco e vedrete l'immagine inclinarsi.
Devo purtroppo dire che, nonostante queste chicche, la modalità di gioco classica è fiacca.
La trama è lineare, le battute che si scambiano Kane & Lynch sono meno fiacche e Lynch poteva essere di gran lunga meglio sviluppato come personaggio.
Essendo schizofrenico, potevano tirare su delle sottotrame da paura e, anche se sentirete brevemente le sue allucinazioni acustiche durante una missione, sicuramente si poteva fare molto di più e sviluppare la sua personalità in maniera più sfiziosa; oltretutto Lynch, pur essendo comprensibile dato il bel casino in cui si sono cacciati, a volte è un po' troppo lagnoso.
Il sistema di comandi, un po' pesante nel primo, resta ancora farraginoso in questo episodio nonostante alcune migliorie; è stata abolita completamente la possibilità di dare ordini ai compagni per un gioco di sqadra ed è un'inspiegabile e grave mancanza; non sono riuscito a capire se è possibile evitare le solite sparatorie con qualche pezzo di missione stealth, io non ci sono riuscito e, contando che il gioco è fatto dalla stessa casa di Hitman, mi sembra strano che ne abbiano tolto la possibilità.
Il gioco recupera sulla modalità arcade, dove fate parte di una squadra di rapinatori.
Si va dalla semplice modalità di rapina, alla classica missione caccia alla bandiera.
L'elemento originale consiste nella possibilità di poter tradire i propri compagni per dividere con meno persone e scappare col mezzo di fuga, senza contare che vi è anche la modalità in cui c'è una talpa della polizia nella squadra. Non vi potrete fidare di nessuno. Una ficata.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!

domenica 12 settembre 2010

Bioshock 2

Una frettolosa decisione (non mia) ha permesso di acquistare il primo Bioshock tempo fa, quando quel colabrodo del vecchio Pc (gli Dei lo abbiano in gloria comunque) non era in grado di far girare decorosamente praticamente nessun gioco degli ultimi 6 anni. Siccome non ho voglia di giocare a un gioco che va a scatti come se avessi una percezione del tempo e della realtà alterata, ho deciso di giocarci e finirlo piacevolmente solo ultimamente.
Colto dall'entusiasmo del primo (entusiasmo smorzato da vili spoiler ricevuti che avrò il buon gusto di non rinnovarvi), non ho aputo resistere e mi sono procurato il secondo.
Questo secondo episodio non descrive le vicende del vecchio e tosto Jack del primo, bensì porta dall'altra parte della barricata, facendovi impersonare uno dei Big Daddy che nel primo episodio aggredivate con tanta passione.
Il gioco inizia due anni prima dell'inizio del secondo, per poi avere un salto di una decina di anni, dopo i quali vi ritrovate nella Rapture post Ryan, dove non imperversa più il capitalismo ultra-liberista di quest'ultimo, bensì il suo esatto contralt'are, un collettivismo spinto e anti individualista portato avanti dalla psichiatra Lamb.
Avendo subito cominciato il seguito praticamente due minuti dopo aver finito il primo non ho potuto constatare quanto sia più difficile questo rispetto all'altro. I nemici - anche i semplici ricombinanti più tenaci dal punto di vista dell'IA, girano in gruppi più numerosi e hanno armi più forti che nel primo. Il vostro povero Big Daddy risulta più fragilino del super Jack del primo gioco, anche perchè è un modello vagamente obsoleto e il fatto di avere la metà dei plasmii e dei kit medici non aiuta. Non parliamo poi cosa succede se vi trovate contro gli altri Big Daddy e le ancora più bastarde Big Sisters...
Il gioco ha dato una spolverata al comunque dignitoso arsenale del predecessore, mettendo nuovi armi da fuoco e aggeggi caratteristici del Big Daddy come il tostissimo trivellone, che mai va disprezzato anche se è la prima arma.
Un punto innovativo è il modo in cui si possono sabotare torrette e stazioni di rifornimento, nelle quali non dovrete risistemare i circuiti per dirottare il flusso, bensì fare un giochino ancora più intuitivo in cui dovete bloccare una lancetta continuamente in movimento nel punt giusto.
Sono combattuto sulla scelta di quale sia lo stile migliore: da una parte è più realistico, perchè quando saboti una stazione il gioco e i combattimenti non si mettono in pausa come nel primo; d'altra parte il giochino del cambio dei flussi era divertente e serviva a dare una svolta al gioco, inserendo giochi di intelligenza in mezzo ai tanti combattimenti, mentre ora è stato trasformato in un giochino arcade.
Tralasciando lo stile di gioco e le migliorie grafiche ritorniamo alle trovate stilistiche.
Il gioco ripercorre la strada battuta del primo episodio, sfiorando pericolosamente lo status dell'ad onn piuttosto che elevarsi a vero seguito, essendo ambientato nella stessa città del primo non cambia molto e il finto involontario gioco di parole del market's garden uccidi i tuoi desideri del primo è scomparso per colpa di un bug (eliminabile via patch).
Tuttavia evita di vedersi degradato ad add on.
L'ambientazione è senz'altro il pezzo forte di questo titolo, il seguito prende numerosi spunti dal primo gioco, lo arricchisce, ma la maggior parte delle idee sono state già date nel primo; il punto in cui il secondo dimostra di aver dato un miglioramento decisivo è lo stile di combattimento, rivoluzionato dalla possibilità di usare armi e plasmidi nello stesso e tempo e reso sfizioso da dei nemici che permettono di condurre combattimenti più articolati, difficili e soddisfacenti rispetto al primo.
Questo episodio si propone come integrazione e completamento del primo.
Se nel primo episodio viene sbandierato il capitalismo senza regole di Ryan, qui viene sbandierato l'esatto contrario, una società collettivista e dal sapore materno e soffocante.
Le estremizzazioni in entrambi i giochi creano una caricatura parossistica delle due ideologie, fornendo in questi due giochi una forte carica satirica, cosa assai encomiabile.
Detto questo, finiamo questo gioco e poi cominciamo a sbavare per il grande seguito Infinity!
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!

mercoledì 1 settembre 2010

The guild 2: Pacco completo


Indubbiamente il medioevo è un periodo affascinante. A mio parere, lo è dall'inizio alla fine. È un periodo, per quanto pieno di superstizione e ignoranza, su cui si basa il mondo che noi tutti conosciamo, tutti i giorni. The Guild, e tutte le sue espansioni stand-alone sono ambientate nel quindicesimo secolo, periodo che rappresenta più o meno la morte dell'epoca medievale per lasciare il posto a quella moderna. Ed è proprio quest'atmosfera di transizione a rendere il '400 ancora più accattivante. Forte di quest'ambientazione si fanno strada i vari titoli The Guild 2, ognuno con ambientazioni differenti: quello standard è ambientato nell'entroterra germanico, Pirati dei mari del Nord che dà al giocatore(logicamente!) la novità di navigare in acque tedesche britanniche e norvegesi, come commerciante, pirata o anche umile pescatore, Venezia vi farà impersonare un cittadino ravennate, della Serenissima o se siete nostalgici dell'Europa settentrionale un uomo di di Vienna o dintorni e l'ultima espansione (nata però come mod, dato il fallimento della software house di the Guild 2) Renaissance, che ci porterà di nuovo nel Nord conferendo ulteriori nuove professioni versatili e divertenti. La struttura, però è più o meno comune a tutti i giochi ( a parte per la Campagna dell'espansione piratesca, in cui intreccio e personaggio saranno già fatti dal computer per esigenze di trama): scegliamo il nostro Alter ego (con tanto di sistema di esperienza à la gdr) avendo la possibilità di personalizzarlo nel sesso, nell'aspetto fisico, nella voce e sopratutto nella sua classe di abilità. Potremo infatti decidere di 4 gruppi di mestieri: lavoratore autonomo, artigiano, erudito e "furfante". Il primo comprende lavori come il taverniere o il contadino, l'artigiano può invece scegliere mestieri come il fabbro o il sarto, l'erudito può divenire un abile medico o un enigmatico alchimista, infine il furfante, per chi non disprezza il lavoro sporco. Si può scegliere di essere il capo di un covo di banditi o magari di loschi tagliaborse. Tutte e 4 le "professioni" che sceglieremo hanno comunque la possibilità di intraprendere, parallelamente al proprio mestiere di base, una vera e propria carriera politica partecipando alle sedute nell'aula del consiglio. Questo è il fattore più interessante del gioco dato che ogni carica elettiva della città in cui vive il protagonista ha un salario che varia in base all'importanza del compito e le proprie peculiarità, se siamo il sindaco della città possiamo comportarci in modo non proprio carino, ovvero possiamo ogni tanto prendere qualche piccolo "extra" dalla tesoreria della città! Se l'alter ego è il giudice logicamente dovrà presiedere ai tribunali (quando non siamo noi il giudice i tribunali sono un'utile risorsa per ostacolare o addirittura far fuori un nostro rivale con una condanna a morte se li accusiamo e ci sono le prove adatte ad incriminarlo) il capo delle prigioni sarà in grado di torturare i nostri avversari per spingerli a confessare crimini che (forse) non hanno nemmeno commesso! Per ottenere uno di questi incarichi il personaggio del giocatore dovrà recarsi nel municipio della città e pagare una tassa per potere partecipare alla prossima elezione e sperare che il consiglio della città non ci odi così tanto da boicottare totalmente la nostra candidatura. Per ovviare a quest'inconveniente bisognerà ricorrere ad un mezzuccio in voga anche oggi.Avete capito quale? No? Semplice, è uno dei metodi più vecchi, la corruzione! Aprite quindi il vostro fido portamonete e donate oro sonante o regalie di vario genere agli elettori che possono fare la differenza tra vittoria e sconfitta. Naturalmente questo gioco non è solo lavoro e politica c'è anche la famiglia. Infatti un fattore di cui bisogna tener conto è la vostra discendenza, ergo se vi trovate una moglie e far figli può essere una buona idea dato che così potrete comandare anche lei e gli eventuali figli per espandere quindi le vostre attività e di conseguenza le vostre entrate. Nel gioco è presenta anche la sfortuna per il personaggio di ammalarsi di malattie che vanno dal banale raffreddore alla lebbra. Ognuno di questi può o degenerare in una malattia più grave o intaccare in modo irreversibile il vostro fisico o il vostro intelletto. Se quindi uno dei vostri dovesse contrarre la peste o altri mali andate nell'ospedale più vicino possibile e pagate per una cura (o medicatevi voi stessi se avete intrapreso la carriera di medico) e sperate che le medicine appropriate ci siano.Purtroppo il gioco non è perfetto e mi vengono in mente tre cose che non sono gestite per niente bene. La prima è il sesso dei personaggi, caratterizzato troppo poco: irrealisticamente infatti potrete vedere donne-soldato e donne politicanti, cose anacronistiche per non dire buffe per un gioco ambientato nel medioevo: il secondo neo è la gestione del tempo. Ogni giornata (con tanto di ciclo giorno-notte) irrealisticamente rappresenta una stagione intera e quindi vedremo i nostri personaggi invecchiare molto rapidamente, cosa che mette fretta al giocatore oltre ad essere un evidente paradosso. L'ultima imperfezione, spesso presente nei giochi gestionali, è il pericolo che il gioco diventi presto ripetitivo e noioso, dato che dopo le prime volte che si assiste con interesse ad un determinato evento del gioco, che sia un duello o un elezione del municipio, presto tale interesse cala dato che ci si accorge che si ripete spesso.

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!