venerdì 3 febbraio 2012

F.E.A.R. 3

Dei giochi che ho ricevuto in regalo questo era forse il più atteso.
Forse perchè l'ho tenuto per ultimo, aspettando di chiudere col migliore, forse perchè ho scoperto che Dead Space 2 era un gioco più valido di quanto mi aspettassi.
Per questi e altri motivi che più tardi menzionerò, questo gioco si è rivelato inferiore alle aspettative. Molto meglio de Le sabbie dimenticate, ma decisamente sotto di qualche gradino rispetto a Dead Space 2.
Va anche detto che il gioco si colloca in maniera antipatica rispetto ai degni predecessori. Personaggi che erano morti in F.E.A.R. : Extraction Point rispuntano miracolosamente fuori in questo gioco.
Una scelta goffa e probabilmente dovuta al cambio della casa produttrice alla Warner Bros.
Dopo 2 episodi dalla parte delle forze speciali mandate a indagare sui misteriosi esperimenti della stramaledettissima Armacham, qui vi ritroverete a lavorare finalmente in proprio. Senza una squadra di supporto che tanto si rivela inutile perchè viene distrutta nei primi 3 minuti di missione.
Dopo la parentesi del secondo FEAR, qui vi ritroverete a impersonare di nuovo il leggendario Point Man, e avrete addirittura l'onore di vederlo! Peccato non parli mai.
Molto più loquace è invece Paxton Fettel, che qui è un corpo etereo che prende vita quando si impossessa di un altro corpo e ne prende il controllo.
Paxton (ho vinto il gioco e sbloccato il relativo finale con lui, dato che mio fratello era il Point Man) è un personaggio difficile da giocare.
Un po' perchè è effettivamente innovativo, un po' perchè il breve tutorial dell'inizio non è completamente esaustivo. La modalità di base di Fettel consiste in un semplice attacco coi suoi poteri che gli permette di colpire a distanza i propri nemici e nel corpo a corpo e che, se usato troppo spesso, rischia di ottenere un effetto simile a un'arma surriscaldata. La vera chicca consiste nell'attacco secondario. Con l'attacco secondario potete sollevare gli oggetti con una sorta di potere telecinetico e scagliarli addosso ai nemici, oppure sollevarli e immobilizzandoli per aria mentre voi li potete comodamente riempire di headshot.
Ma la parte veramente forte è che, una volta immobilizzati mediante questo attacco secondario, potete impadronirvi del corpo del vostrobersaglio, il che vi rende in tutto e per tutto come lui, armi e capacità comprese. Peccato che la vostra vita in quel caso ha un termine: avete un tempo limitato da poter trascorrere nel corpo ospite, dopodiche cadrete privi di vita e riacquisterete la vecchia forma eterea. Questo inconveniente ha decisamente condizionato il mio gioco, molto caotico a inizio partita, in quanto appena mi impadronivo di un corpo e sparavo all'impazzata per fare fuori tutti il più veloce possibile. Dovrete acquisire una certa dimestichezza tattica con Fettel: impadronitevi del corpo di un nemico nel momento giusto, come quando vi hanno tirato addosso una granata, oppure quando potete spuntare fuori alle spalle dei vostri nemici, scappate quando il vostro tempo sta per scadere e ricaricate la vostra energia per impadronirsi di un altro nemico, magari con un'armatura più tosta e un'arma più efficacie.
Il problema fondamentale è che Fettel è un personaggio di supporto, non solitario ome Point Man.
Il meglio di sè Fettel lo dà in squadra, dato che ha anche il potere di curare il proprio alleato.
E qui viene il vero, punto forte del gioco: la modalità cooperativa.
Se avete un amico con una connessione internet e il gioco potete giocare insieme, uno nei panni di Fettel e l'altro che fa Point Man. Fettel cura il compagno e si infiltra fra i nemici, mentre Point Man usa il suo potere per rallentare il tempo, cosa di cui può benificare anche il compagno.
Coerentemente con la trama, non sarà un'alleanza cristallina in tutto e per tutto.
Nel gioco esiste un sistema di punti esperienza che si alzano in base alle modalità di gioco e al contatto psionico che i giocatori raggiungono con alcuni cadaveri particolari presenti in mappa. Quando uno dei giocatori si trova di fronte a questi cadaveri si trova di fronte a una decisione: spartire i punti col proprio compagno, migliorando insieme a lui oppure prendere per sè tutti i punti esperienza.
La fine del gioco vedrà i due protagonisti fronteggiarsi in un confronto finale e vince chi ha raccolto più punti, sbloccando anche il finale inerente al proprio personaggio.
Veniamo ai punti dolenti.
Il gioco è meno pauroso di Dead Space, cosa che siamo disposti a perdonare perchè Dead Space in quel campo è davvero un osso duro. Ma è anche meno spaventoso dei precedenti titoli. Il passaggio alla Warner Bros ha cambiato un cambiamento di motore grafico, il quale nei precedenti era più cupo e rendeva molto meglio con l'atmosfera. La mano di Carpenter non ci scherza, ma mi aspettavo proprio qualcosa da infarto e, dopo la mia esperienza a Dead Space 2, la cosa non mi ha convinto.
Fra l'altro è molto corto, il che non vi permette di raggiungere quei livelli di tensione emotiva che avevate raggiunto coi precedenti.
La cosa più grave è la caratterizzazione di Point Man. Inesistente.
Point Man non dice una parola per tutto il gioco.
Qui ricade lo scomodo paragone col secondo Dead Space. Dare al protagonista un volto e una voce è una scelta vincente, non ci sono santi, specie se parliamo di un gioco horror, dove avete mlta più paura se pensate che a morire sarà una persona in carne e ossa, con una vita e una personalità. E Fettel non vale, dato che teoricamente non è umano.

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