lunedì 12 ottobre 2009

Europa Universalis


Qualche fan di Europa Universalis mi darà del profano molto probabilmente ma ho deciso di pubblicare in una recensione tutta la serie. La motivazione è semplice. Il gameplay è molto simile in tutti e tre i titoli di Europa Universalis. Infatti, a parte qualche aggiunta, vige la regola "Squadra che vince non si cambia" e i risultati sono ottimi per i giocatori intenditori e pazienti, il tutto grazie ad un'enorme collaborazione tra Team di sviluppo e fan della serie, dato che questi ultimi sono stati gli ideatori di molte caratteristiche che poi gli sviluppatori hanno integrato nei giochi. Il modo di gioco è sempre molto caotico e chi si pone davanti ad esso come in qualsiasi altro gioco di strategia ha vita corta. per fare esempio questa serie insegna che, a differenza di altri titoli come quelli della serie Total War, la guerra è una soluzione non sempre valida da prendere. Perchè? Se noi dichiariamo guerra "a torto" cioè ad una fazione che ha con noi qualche legame sia esso di tipo matrimoniale, militare o religioso la stabilità del nostro regno precipiterà e avremo a che fare con un nemico ancora più temibile delle armi avversari, ovvero il nostro stato stesso: i proventi delle tasse raccolte nei nostri territori saranno più poveri, il rischio di ribellione nelle province sarà più elevato, il numero di agenti reclutati sarà più basso e anche il morale del nostro esercito ne risentirà, il tutto portandoci spesso a gravi sconfitte, sia sul campo di battaglia, sia in campo finanziario. La cosa più interessante è che spesso seguire la strada della storia può sembrare molto meno conveniente che crearne una da sè. Facendo un esempio se iniziamo il gioco ad Europa Universalis 3, nei panni del Regno di Francia nell'anno 1399 scopriremo che, invece di dichiarare guerra all'odiata Inghilterra è meglio dichiararla a degli stati ben meno temibili dal punto di vista militare come gli stati dell'Africa Settentrionale come il Marocco e l'Algeria in cui la tecnologia militare di terra dell'esercito francese può spazzare via le milizie musulmane allo scopo di guadagnare più prestigio e quindi maggiori risorse per poi affrontare l'Inghilterra con più risorse belliche. Ma non è tutto il nostro comportamento potrebbe persino influenzare le altre nazioni, come è successo a me. Nella mia già citata guerra impari contro l'Africa Mediterranea il regno di Scozia, mio alleato, ha deciso di seguirmi nel mio colonialismo ante litteram e si è imposessato di alcune regioni del sultanato marocchino. Questa manovra gli ha fatto passare in secondo piano lo storico odio per il regno inglese, in modo tanto esagerato da passare presto sotto l'ala dell'Inghilterra, prima come semplice vassallo e poi come nazione annessa!

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