venerdì 23 novembre 2012

The Walking Dead- Season One

I membri della Telltale Games sono delle vecchie volpi. Hanno voluto impegnarsi per il gravoso compito di riportare alla vita la Saga di Monkey Island, mostrando di avere le palle quadrate  e soprattutto di avere l'occhio lungo puntando ai fan della Serie in questione, hanno ottenuto un'altra fetta di sostenitori lavorando su Sam & Max e Back To The Future, e dopo di ciò hanno deciso di investire anche nel franchise in ascesa di Walking Dead. Il tutto con un motore grafico carino ma decisamente fumettoso e quindi non indicato al grande pubblico che gioca soltanto prodotti con una grafica mozzafiato. Ma a me, come ormai si capisce dopo molte recensioni, la grafica non mi sembra la cosa più importante di un videogame e, a dirla tutta questa veste grafica mi è piaciuta parecchio, perchè, nonostante non sia realistica nell'apparenza riesce comunque a valorizzare molto l'espressività dei personaggi presenti nel gioco. Ma ammetto che questa sensazione potrebbe non essere condivisa da chiunque. Ma i cavalli da battaglia di The Walking Dead sono sia l'atmosfera, quasi sempre ricca di tensione, e la "regia" del tutto. Il gioco spesso è molto simile ad un vero e proprio telefilm (non a caso questo primo insieme di 5 episodi, porta il sottotitolo Season One), tonnellata di suspense (puntualmente lasciata alla fine di ogni episodio) compresa, con tanto di mini trailer dell'episodio seguente. Il personaggio che interpreteremo, Lee Everett è caratterizzato molto bene (come anche gli altri personaggi con cui bisognerà confrontarsi) , o meglio, il giocatore è in grado di immedesimarcisi profondamente e modellarlo in ogni direzione possibile, scegliendo di amplificare situazione per situazione l'indole che preferiremo, utilizzando la violenza o un comportamento civile. Ma soprattutto il giocatore può plasmare il rapporto di Lee con Clementine, una bambina trovata all'inizio del gioco che Lee decide di adottare fino all'eventuale ritrovo della sua famiglia arrivando a proteggerla, prendersene cura e darle insegnamenti come se fosse una figlia. Questa ragazzina è molto particolare per il semplice fatto che, a differenza di molti altri bambini della cultura videoludica e filmica (vedi Carl Grimes nel Walking Dead "canonico", che nelle prime 2 stagioni si limita ad essere un peso per la comunità che in un modo o nell'altro fa rischiare l'incolumità del gruppo in molte occasioni) è sorprendentemente utile, tanto che arriverà ad essere un elemento attivamente utile per il gruppo di sopravvissuti e per Lee stesso. Certo, nonostante si tratti di una super ragazzina ha i suoi momenti di bontà fin troppo ingenua in alcuni casi, ma è proprio lei a dare un motivo, a Lee, per continuare a sopravvivere a quest'apocalisse zombie, e a dargli qualche speranza che il mondo non è ancora del tutto perduto. Così tanto che anche il  giocatore stesso (come è successo a me, confesso) può affezionarsi alla piccola Clementine, data la credibile e a tratti fenomenale caratterizzazione della bambina. Inoltre è impossibile non parlare delle decisioni che il giocatore sarà costretto a prendere durante il corso della vicenda, alcune di esse saranno molto dolorose e dovranno essere fatte entro un ridotto tempo limite, fornendo al gioco unas discreta non-linearità. In alcuni casi ci troveremo di fronte al classico bivio che può essere il sostegno, in un'animata discussione di uno o di un altro membro della comunità, o addirittura il salvataggio di uno tra essi, dando al giocatore, in seguito alla decisione parecchi dubbi di avere fatto o meno la scelta adeguata... Se siete amanti della serie Walking Dead, questo titolo, di certo non può mancare della vostra attenzione. Comunque ve ne siete accorti? Finalmente ho fatto la recensione di un gioco abbastanza recente!

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