lunedì 16 marzo 2009

Rome: Total War

Continuiamo col ripasso delle vecchie serie Total War.
Con Rome vi ritrovate nell'era classica, a vedervela con romani, greci, cartaginesi, parti, barbari e compagnia bella.
Con Rome: Total War la serie subisce una svolta nello stile di gioco. La mappa strategica non si limita più a una serie di province sulle quali basta spostare un gruppo di armate che attaccheranno nel turno seguente, ora dovrete gestire il movimento delle vostre unità all'interno di ciascuna provincia. Le vostre unità hanno una data quantità di punti movimento che potete spendere fino a quando non finiscono, per ricaricarsi nel turno successivo. Il gioco cambia completamente in questo modo, non dovrete combattere sempre nella stessa mappa tattica, ogni punto della mappa strategica avrà una sua ambientazione e questo vi permette anche di nascondere le vostre forze in una zona boscosa per poi piombare addosso al nemico con un'imboscata; un'altra conseguenza di questo cambiamento è quella che le forze ribelli in questo sono molto meno fastidiose: se nei giochi precedenti ogni rivolta metteva in pericolo il governo della provincia ora i ribelli sono più che altro dei briganti, che si stanziano lungo delle zone strategiche all'interno delle vostre province a al massimo vi intralciano le rotte commerciali (forse solo ai livelli di difficoltà più alti si azzardano ad attaccare le vostre città e solo quando sono in superiorità numerica schiacciante). L'unico punto che resta ancora scoperto in questo stile strategico è che è forse un po' riduttivo il fatto che il controllo delle provincie lo ottenete conquistandone semplicemente la capitale.
Un'altra innovazione è il sistema economico, qui il progredire delle unità non avviene semplicemente grazie alle strutture, ma anche grazie alla popolazione, che ai livelli più elevati sblocca le strutture avanzate.
L'ultimo cambiamento degno di nota è il modo in cui potete trattare i vinti.
Gli ostaggi da riscattare non ci sono più, ma potete scegliere il destino delle città che conquistate, se sterminarne metà della popolazione, se schiavizzarla o se occuparle.
Il gioco ha alcuni buoni seguiti, specie Barbarian Invasion, anche Alexander è carino, ma francamente si trovano su internet molti mod migliori di quest'ultimo.
Concentrandomi su Barbarian è un seguito interessante sul declino dell'Impero Romano e, per fortuna, non dovrete vincerlo prima coi romani per sbloccare le altre fazioni, dato che giocarlo coi romani, specie con l'Impero d'Occidente, è particolarmente frustrante, se volete una partita più tranquilla e piacevole, provate con l'Impero d'Oriente o, meglio ancora, coi barbari!
L'innovazione più particolare del gioco è la possibilità di mobilitare l'orda con le fazioni nomadi, creerete dal nulla una mega armata che saccheggia qua e là e, una volta stanziata in un nuovo territorio, si rimpicciolirà perchè i guerrieri hanno messo la testa a posto e si sono stabiliti in una nuova casa; altro nuovo aspetto è l'introduzione della caratteristica della fedeltà dei vostri generali, più uno è infedele, maggiori sono le possibilità che si metta in proprio e crei una fazione sua (per qualche ingiusto motivo questa caratteristica è valida solo per i romani, come se non avessero già un casino di problemi per conto loro!).
Un consiglio.
Raramente serve schiavizzare la popolazione di una città, aumenta vertiginosamente le popolazioni delle vostre province e, anche se le fa avanzare più velocemente, le rende più difficili da gestire. Meglio sterminare (specie a Barbarian Invasion, dove quasi tutte le città sono già delle megalopoli) o, se è una città di quattro gatti, occupare.
L'unica vera pecca del gioco è che è troppo incentrato su Roma, dandole missioni speciali, unità ed eventi unici. Del resto si chiama ROME...

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