mercoledì 2 settembre 2009

Emperor: la nascita dell'impero cinese

Dopo Pharaoh e lo sfortunato Zeus, la Sierra mette in campo sui monitor l'impero cinese.
Nel gioco gestirete le vostre città in un lasso di tempo che va dalla nascita della cultura cinese
all'invasione mongola. Gestire un'intera città è già una bel lavoretto e voi non dovrete solo costruire interi quartieri, rifornirli dei beni di lusso e di tutte le infrastrutture, ma dovrete anche mantenere il tenore di vita dei vostri cittadini, che più diventano ricchi e più diventano esigenti e viziati. Ma non solo: dovrete onorare con cospicui dono le divinità e gli antenati, barcamenarvi nella diplomazia con le altre città, usando le trattative e anche la forza, dovrete costruire delle città vivibili ed esteticamente gradevoli e che rispettino il feng shui, l'armonia degli elementi.
Lo stile di gioco è il solito, sorretto dalla cara vecchia modalità bidimensionale, di cui questo è l'ultimo gioco della serie che ne fa uso (purtroppo): i cittadini girano autonomamente per la città e voi dovrete garantire loro un percorso che li conduca in tutti i posti dove devono andare a erogare il loro servizi.
Per quanto riguarda il lato militare non ci sono stati grandi cambiamenti e i monumenti sono ancora possibili da costruire, fin'ora non ho avuto la stessa soddisfazione di quando vedevo i miei schiavi portare sulla piramide mattone per mattone come a Pharaon, ma forse è perchè non sono ancora arrivato alle missioni in cui si costruisconi i monumenti più tosti.
La gestione della mappa diplomatica è cambiata: non dovrete fare riferimento al solo faraone, dovrete vedervela con ogni singola città che vi sta vicina, commerciandoci, migliorando i rapporti, alleandovi, mandando spie e sabotatori e spedendovi truppe per difenderle o per sottometterle.
Ogni tanto vi ritroverete - come nei precedenti titoli - a sagrare sul perchè l'addetto a un certo servizio non va a fare il suo lavoro in un posto così vicino rispetto al posto da quale parte. Ho trovato un fastidioso bug in questo gioco, caratterizzato dalla presenza di alcune zone dove - ogni 5-10 minuti - vedrete crollare una dopo l'altra tutte le strutture, anche quando se sono zono ben servite da ispettori edili.
Nonostante le mille difficoltà che incontrerete durante il gioco (e forse prorpio grazie a queste difficoltà e ai conseguenti sforzi) resta comunque il fatto che vedere i propri quartieri evolversi in zone sempre più prosperose e agiate è una vera e propria gioia per gli occhi. Ancora più soddisfacente e riuscire a mantenere anche i più elevati tenori di vita degli inquilini. Anche perchè la mancanza di un bene di consumo o servizio causerebbe l'immediato degrado del quartiere e la perdita di numerosi cittadini e conseguenti lavoratori. Giocare a giochi simili è importante perchè molto istruttivo, aiuta a capire perchè, a volte, chi gestisce un'impresa o una città è così cinico e bastardo. Vi ritroverete a giocare dalla parte dei padroni, a vedere le cose dal loro punto di vista. E , brutto dirlo, capirete che per chiunque gestisca un paese o una città, un tasso di disoccupazione al di sotto del 10% è un gran vantaggio e di gran lunga preferibile alla carenza di lavoratori.

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