martedì 13 aprile 2010

King Arthur (perchè detto in inglese fa più figo)

"Finalmente una recensione di un gioco recente!" potrebbe dire qualcuno dei (purtroppo pochi) lettori d questo blog. La software house ungherese Neocore ha rinnovato il gameplay usato in un suo precedente gioco, Crusaders Thy Kingdom Come (che spero di procurarmi prima o poi) portandolo dalle distese della Terra Santa alla Britannia arturiana. Il risultato è, a prima vista poco innovativo, dato che la campagna, ad uno sguardo inesperto può sembrare molto quella di un clone degli ultimi Total War, ma chi va oltre alle apparenze riesce a scoprire ben altro. La suddivisione in stagioni è molto caratterizzata. L'Inverno è l'unica stagione in cui è impossibile muovere le truppe e combattere, grazie al crudele clima inglese e di conseguenza è la stagione che occupa la parte gestionale del gioco. In questa stagione infatti Artù (che purtroppo non potremo guidare in battaglia e fargli usare la sua Excalibur, e questa è una delle poche ma fastidiose note dolenti del gioco) si occupa della giustizia (ambiziosa e interessante l'idea degli sviluppatori di aggiungere la possibilità di applicare leggi e decreti che influiscono sull'economia e sulla lealtà delle provincie), della manutenzione delle sue provincie, e dell'addestrare i suoi eserciti allenandoli "spendendo" i punti esperienza guadagnati in battaglia, la gestione delle costruzioni nelle sue roccaforti, dello scambio di viveri e oro se ce ne è bisogno ( il mantenimento degli eserciti con queste due risorse è fondamentale per evitare cali di morale) e dello sviluppo di ricerche utili per giovare a guerra, società e economia. La Primavera è la migliore stagione per intraprendere avventure utili a proseguire nella trama, trovare nuovi cavalieri da reclutare per farli unire alla tavola rotonda (il massimo di cavalieri è 12) o darci al commercio per procurarci artefatti o dame da far sposare ai nostri cavalieri per far loro incrementare la lealtà nei nostri confronti (e per dargli qualche bonus o purtroppo anche malus). L'Estate è la stagione migliore la guerra, le condizioni metereologiche sono favorevoli e le unità sapranno combattere con meno impaccio, e gli eserciti possono marciare più del normale. L'autunno è la migliore stagione per recarsi nelle roccaforti o nelle cittadine sparse nella mappa strategica allo scopo di rifocillare le nostre truppe al meglio per l'anno seguente oppure è il miglior momento per regolare definitivamente i conti con qualche esercito avversario impedendogli di leccarsi le ferite. Dal punto di vista tattico le battaglie possono essere insidiose, ad esempio si può dire che, se nei primi 4 giochi della Total War gli arcieri infliggevano lo stesso danno di una mozzarella lanciata su un guerriero corazzato, qui a King Arthur l'effetto è totalmente opposto. Gli arcieri costituiscono un gran vantaggio tatticamente parlando (d'altro canto ci troviamo nella patria dell'arco lungo!), ma se ciò ci terrorizza possiamo limitarne la potenza con un'apposita opzione nelle configurazioni di gioco. Nel campo di battaglia ( a parte poche eccezioni) vi sono delle postazioni strategiche che, se conquistate dai giocatori li aiutano in vari modi (se conquistiamo una chiesa, tale struttura potrebbe guarire i nostri soldati con un preciso ordine, se prendiamo un maniero potremmo beneficiare di un bonus di armatura e di attacco, e così via) e che se ne possediamo più dell'avversario il suo morale può calare in modo tale da costringerlo alla resa. Sia in battaglia che nelle avventure sparse nella mappa entrano in giochi i "cavalieri". Questi eroi sono essenziali per far spostare gli eserciti (senza, le armate starebbero immobili nel punto in cui le abbiamo lasciate e si girerebbero i pollici), per governare adeguatamente i vostri feudi e per superare le missioni principali e secondarie. In tali "avventure" un cavaliere a nostra scelta dovrà giostrarsi allo stesso modo di un gioco di ruolo cartaceo, in cui le scelte di "dialogo" decise dal giocatore influiscono sull'esito della missione che può influire sull'eroe scelto e nell'intera partita. Alcune di queste missioni hanno bisogno di particolari parametri, come l'abilità in combattimento, l'utilizzo della magia o ancora di un talento nell'essere furtivi e agili. Avendo nominato la magia sarebbe stupido non citarne l'utilizzo in guerra che può cambiare drasticamente le sorti di una battaglia. Siete in inferiorità numerica e il nemico combatte con formazioni impenetrabili?Sfruttate i ranghi serrati del nemico e ordinate al cavaliere adatto di scagliare un fulmine sulla malcapitata truppa nemica e la decimerete! Il nemico dispone di letali e arceri e voi siete in difficoltà?Invocate una nebbia magica, se non addirittura una tempesta e in questo modo i nemici spareranno in modo meno preciso e le vostre truppe avranno maggiori possibilità di sopravvivenza. Inutile dire che i vostri cavalieri sono diversi tra loro e ognuno ha il suo codice etico e i suoi talenti, contando anche che ognuno ha tratti unici Passando al lato tecnico e alla difficoltà del gioco si possono dire varie cose. A livello grafico il gioco è impeccabile, esso è di buona qualità ed aiuta il giocatore ad immergersi in una terra d'Albione magica e dall'atmosfera mistica, il tutto aiutato da una soundtrack dal sapore (logicamente!) celtico. Tale ottimismo, forse,si smorza parlando della difficoltà, che man mano che il gioco prosegue diventa sempre più elevata e potrebbe spingere i giocatori meno coriacei a desistere. Ultima nota importante è la possibilità di personalizzare minuziosamente il proprio esercito data la presenza della "morale" e della religione dell'alter ego: esse infatti sono rappresentate in un'apposita schermata di gioco e, tramite determinati edifici, e il compimento di avventure varie spostano l'etica del giocatore verso particolarei strade: l"antico credo" si contrappone al cristianesimo e Onore si contrappone a autorità e a seconda di queste variabili avremo un esercito diverso.
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1 commento:

Unknown ha detto...

Se ti interesa, è uscita la versione italiana di Crusaders: Thy Kingdom Come, chiamata "Le Crociate", sempre ad opera di FX.

http://www.fxinteractive.com/it/p250/