martedì 11 maggio 2010

Assassin's creed

Ripeto che sto recuperando con vecchi giochi che col pc vecchio non avrei potuto neanche immaginare di giocare. Vi prego di non spoilerarmi il finale perchè mi mancano un paio di missioni alla fine.
In questo gioco vi ritrovate a vivere nei panni di Desmond Miles, un comune e rozzo uomo qualunque che è in realtà l'insospettabile discendente di Altair, abile ma arrogante membro della setta degli hashashin.
Desmond è stato rapito da una losca multinazionale che, per losche motivazioni lo costringe a recuperare i ricordi del suo antenato durante la Terza Crociata.
Il gioco si alterna fra l'era contemporanea, in cui Desmond cerca di capire le trame dei suoi aguzzini e le Crociate, in cui Altair deve compiere una serie di missioni di assassinio.
Quando giocate nel periodo medievale potete uscire a vostro piacimento e riprendere da dove avete lasciato, dato che Desmond sta ricordando un po' alla volta i ricordi dell'antenato e una volta usciti dall'era dei crociati, Desmond uscirà dal teconologico macchinario che lo mette in contatto con la sua memoria. In sostanza interpretate la parte di uno che sta interpretando un'altra parte e questo stile vi garantirà non poca immedesimazione col protagonista, anche se devo dire che è molto palloso il procedimento per uscire dal gioco nella vita vera.
Mentre il gioco ambientato nell'era contemporanea è sostanzialmente piatto, ma avvincente per gli sviluppi della trama, la parte di gioco vera e propria, quella durante le Crociate è più appassionante. Altair opererà a Damasco, Acri, Gerusalemme e Masyaf, scenari per i quali si è preso spunto da accuratissime ricostruzioni dei luoghi in questione. Il punto forte del gioco è senz'ombra di dubbio la grandissima verosimiglianza dei luoghi, estremamente suggestivi e ricostruiti, ma anche dei personaggi, che riproducono movenze, gestualità, epressioni umane con una precisione degna del cinema.
Lo stile di gioco fa affidamento al ben collaudato motore Scimitar, usato anche col Prince of Persia del 2008 , ma aggiunge sfiziosi elementi nel sistema di combo e contrattacchi.
Avrete la possibilità non solo di attaccare i nemici, ma anche quella di aspettare che siano loro a prendere l'iniziativa e a contrattaccare con violenza appena si espongono, colpendoli con potenza e ferendoli a morte con una varietà infinita di sanguinolente coreografie. Inoltre ho notato che, dopo aver visto i vostri attacchi devastanti, i nemici potrebbero terrorizzarsi e rimanere bloccati dalla paura o scappare addirittura, dandovi l'opportunità di colpirli dove fa più male!
A differenza dei vari episodi di Prince of Persia, qui Altair ha la facoltà di girare liberamente in tutta la mappa, senza dover seguire percorsi obbligati e lineari.
Oltre alle missioni principali avrete una lunga serie di quest secondarie che vi daranno maggiori dettagli sui vostri obiettivi e sulla storia.
Peccato che il gioco diventi a tratti un po' monotono, dato che le missioni si assomigliano parecchio e hanno più o meno lo stesso schema, ma questo credo sia un rischio molto diffuso nei giochi con stile free roaming. Va detto che, anche se parliamo di un hashashin e le sue dovrebbero essere missioni rigorosamente stealth, in questo gioco si sono concessi un'ampia licenza poetica in virtù della quale, se ammazzate un tizio in mezzo alla folla, probabilmente nessuno vi romperà le scatole a meno che non vi veda una guardia; quando vi becca invece una guardia basta correre fuori dal suo campo visivo e nascondersi, tanto le guardie hanno spesso la memoria corta e vi lasceranno in pace dopo aver sbollentato la cosa. A questo punto, se volete un gioco da veri assassini, buttatevi su Hitman.
Per concludere invece con un'osservazionepositiva sul gioco, potrete sentire una serie di dialoghi molto scomodi sulla religione, la morale e la natura umana in generale.
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