domenica 22 gennaio 2012

Prince of Persia: le sabbie dimenticate

Ho ricevuto questo gioco come regalo di compleanno e sono felice di essermelo così procurato dopo tanto tempo dall'uscita, dato che non sarebbe mai valsa la pena prenderlo a prezzo pieno.
Non che sia un brutto gioco, ma è ben distante dagli elevati standard degli altri episodi della serie come l'originale o le rivisitazioni (a parte la rivisitazione del 2008 che non c'entra assolutamente niente). Il gioco è ambientato fra Le Sabbie del tempo Warrior Within e il protagoista - che ne ha già passate tante, ma grazie alle sabbie del tempo è come se fosse alle prime armi - si ritrova ad andare incontro al fratello Malik, impelagato in una guerra che lo sta portando alla sconfitta.
Spinto dagli eventi, Malik risveglia il potere dell'esercito di Re Salomone ed è così che riparte l'ennesimo casino.
Grazie frustrazioni sentimentali e a un'ormai collaudata abilità nel maneggiare giochi di questo genere, ho vinto il gioco in due pomeriggi scarsi.
E la brevità del gioco è uno dei primi difetti.
Il gioco è praticamente la copia dei precedenti, solo a tratti più difficile.
Sì, ci sono dei nuovi poteri abbastanza originali e affascinanti e il gioco, specie nell'ultima fase di combattimento col boss, diventa alquanto incalzante e appassionante.
Tuttavia non ci sono vere novità come nei predecessori.
Il Prince of Persia di Jordan Mechner resta un piccolo grande capolavoro, specie se paragonato ai mezzi dell'epoca; la sua rivisitazione del 2003 era quasi altrettanto innovativa; Prince of Persia: Warrior Within aveva quell'eccezionale atmosfera dark su note metal e quella trama longeva e affascinante fra acrobazie e viaggi nel tempo; Prince of Persia: the two thrones aveva inserito delle chicche nel combattimento e nella possibilità di condurre azioni stealth.
In questo non c'è essenzialmente niente di nuovo.
Niente viaggi nel tempo, niente musica metal, niente raffinatezze nel combattimento a parte un banale tentativo di introdurre punti esperienza e avanzamenti di livello.
In più, e qui secondo me c'è la cosa più grave, non c'è continuità con gli episodi successivi.
Ve lo dico subito così non vi fate strane idee: in questo gioco non c'è la prima apparizione del Dahaka che vi perseguiterà in Warrior Within, questa è un'avventura che non c'entra assolutamente niente con tutto il resto, non vi è quel meraviglioso espedientein The two thrones che riuniva tutto quanto e collegava la fine del terzo episodio con l'inizio del primo, vi è solo un epilogo deludente e amaro. E niente sesso con la gnocca di turno, quello avrebbe alzato un tantino il voto.
In sostanza il mio giudizio è appena sufficiente, reso tale più che altro dalla grande qualità di tutta la serie legata a questo titolo, serie alla quale questo gioco si richiama senza però aggiungere molto di nuovo.
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