giovedì 30 ottobre 2008

Prince of Persia 2: Spirito guerriero.

Avevo detto riguardo il primo episodio che il finale mi aveva lasciato l'amaro in bocca, ma il secondo episodio spiega tutto: dopo le avventure che il giovane principe ha avuto con il malvagio visir, si accorge che la sua epopea non è nemmeno lontanamente finita, è appena iniziata!
Il gioco inizia con numerosi flashback, che vedono il protagonista viaggiare per il mondo con i suoi fedeli, combattendo, uccidendo, perdendo i suoi uomini.
Non si tratta più dell'adolescente imberbe del primo gioco, siamo di fronte a un uomo fatto, oltre i vent'anni, amareggiato dalle sue peripezie e dalla perdita dei suoi nella fuga che sta compiendo.
L'introduzione lo vede correre fra le strade di Babilonia, fugge da un'oscura presenza che sembra talmente potente che la sua unica possibilità è quella di fuggire a gambe levate senza nemmeno voltarsi, il principe poi si risveglia da questo flashback e si ritrova su una nave, mentre viaggia verso terre sconosciute, sotto un temporale e la pioggia battente. Si avvicina una nave, spuntata fuori dal nulla, vengono lanciati i rampini, i nemici abbordano la sua galea e attaccano il suo equipaggio.
Inizia il gioco.
L'episodio procede all'inizio in maniera confusionaria, frammentaria, gli intermezzi spiegano poco a poco che cosa sta succedendo e il principe si ritroverà a dover fare i conti con le Sabbie del Tempo.
Viene riproposto il tema del viaggio nel tempo, ma stavolta il principe dovrà continuamente fare questi viaggi, non un paio di volte nel gioco.
Il luogo dove si trova è inaccessibile nel presente, ma non nel passato, dove quelle che ora sono rovine una volta erano in piedi e collegate fra loro. Inoltre, il principe si ritroverà costretto a rifugiarsi continuamente nel passato per poter evitare l'oscura presenza che lo perseguita.
Il giocatore sarà costretto ad andare avanti e indietro e a rivedere lo stesso posto in periodi diversi, ingegnandosi qual è il percorso migliore da fare e in quale epoca.
La trama, già di per sè avvincente, scorre a suono di metal, con la colonna sonora prodotta dai Godsmack.
I produttori hanno deciso di provare questo accostamento col metal, una scelta azzardata e coraggiosa che ha dato i suoi frutti.
Il gioco è il migliore della serie fin'ora (ovviamente senza considerare la serie origiale che è tutto un'altro stile!), oltre ad aere uno stile di gioco rinnovato rispetto al primo e una trama avvincente, ha questa particolarità assolutamente unica della colonna sonora.
Il metal, come la cupezza nei colori che caratterizzano gran parte degli scenari, si adatta alla perfezione al personaggio, rendendo chiaramente il suo stato d'animo che è ben lontano dal giovane avventuroso e un po' troppo impulsivo del primo.
Il principe è diventato un personaggio solitario, cupo, pieno di rabbia contro il mondo e se' stesso, tormentato dai sensi di colpa e disposto a tutto pur di fuggire dal suo destino, che lo vorrebbe risucchiato per aver infranto la sacralità delle Sabbie. Il principe fugge da se stesso, dal suo destino, dalla sua punizione, cerca di essere l'arteficie del suo destino, ribellandosi contro tutto e contro tutti. E niente esprime questa lotta eroica meglio di un po' di sano metal!

N.B. Mi manterrò sul vago per evitare spoiler, ma è importante.
1) Ci sono due finali possibili, quello migliore si sblocca se aprite tutte le fontane segrete. Se volete il finale buono con la scena di sesso dovete ammazzare e prendere le armi di almeno 500 avversari durante tutto il gioco. Se volete vedere il finale alternativo basta prendere tutte le fontane segrete meno una.
2) Sempre parlando del finale migliore. Forse mi sono autosuggestionato ed è solo un'impressione, ma mi sembra che se andate indietro con le sabbie del tempo mentre il Dahaka sta parlando, sentite che vi parla e che i suoni che emetteva, che sembravano una lingua sconosciuta, sono in realtà delle frasi al contrario che potete sentire se andate indietro col tempo.
Ditemi se è stata solo un'allucinazione uditiva o è un reale tocco di classe ineguagliabile. Grazie.
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