In questa serie non basta gettarsi col mitra spianato, lanciando granate, saltellando come scemi e buttando giù qualche nazi col corpo a corpo per fare il figo.
Siete liberi di farlo. Ma è improbabile che questa strategia paghi, perfino durante le prime missioni. Scordatevi le eroiche azioni di Call of Duty o Medal Of Honour, se volete ammazzare 500 tedeschi da soli, avete sbagliato gioco; avete sbagliato gioco anche se avete la pretesa di portare sia mitra che fucile da cecchino nello stesso inventario.
In questo gioco la guerra è guerra, signorinelle, non una partita di Unreal con una parvenza di riproduzione storica!
I giochi della serie, con un alternarsi di protagonisti fra il caporale Baker e il caporale Hartsock, rappresentano le peripezie dei soldati della 101ma aviotrasportata.
Per ora sono stati rappresentati gli scenari del lancio durante il D-Day e quello dell'operazione Market Garden.
La grandiosa innovazione del gioco consiste in un sistema di controllo che permette di dare ordini ai propri soldati dalla stessa schermata di combattimento. E i comandi stavolta non si limitano alla semplice avanzata o ritirata, ma permettono di dire ai soldati dove andare di preciso, dicendo addirittura a chi sparare o meglio, verso chi sparare.
In questo gioco non si mira solo per colpire il nemico, i nemici sono molto bravi a mettersi al riparo e quando il nemico si ripara dietro una protezione è abbastanza difficile colpirlo col sistema di puntamento realisticamente traballante del gioco. Per ovviare questo inconveniente si ricorre al cosiddetto fuoco di soppressione, si spara verso il nemico, costringendolo a mettere la testa al riparo, facendo avanzare l'altra squadra che cerca di aggirare la postazione nemica e mandarla nel regno dei più. Vi ritroverete a comandare una o più squadre, ciascuna col suo ambito di specializzazione e dovrete sfruttarle, cercando di non perderle, dato che le rimpiangerete altrimenti.
Grazie a questo stile di combattimento innovativo credo che questo gioco riproduca in maniera davvero completa la ferocia di una guerra moderna. Non è soft e pieno di licenze poetiche come un Call Of Duty, un Medal of Honour o un Hidden n' Dangerous, ma neanche troppo distaccato e concentrato sul lato tattico o strategico come un Close Combat o uno Steel Panthers.
Qui c'è la guerra ed è riprodotta davvero bene, grazie anche a una ricostruzione che in uno spara spara è rara.
Altra cosa che salta all'occhio nel confronto con gli altri del suo genere è che qui il gioco non rappresenta dei combattimenti particolarmente duri in momenti distinti nel corso di tutta la guerra come, per esempio, in Call of Duty; in questo gioco viene rappresentata la guerra ora per ora, il tutto in un lasso di tempo brevissimo, massimo qualche settimana e non qualche mese. Il che ti dà una vaga idea della quantità di stress psicologico subito da quei soldati, facendotici addirittura immedesimare e a volte dispiacere per un commilitone morto. E questo non mi è mai successo con gli altri giochi, non perchè visivamente meno forti, ma perchè solo questo gioco riesce a darti un'idea palpabile di una situazione simile, dato il suo realismo!
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