sabato 12 giugno 2010

La trilogia di Runaway (spero ancora non conclusa del tutto!)

Ho deciso di recensire tutta la serie in un solo articolo perchè i titoli sarebbero difficili da recensire separatamente. Il secondo (The Dream Of The Turtle) e il terzo episodio (A Twist Of Fate) infatti sono considerabili come due parti dello stesso episodio dato che (mi tengo sul vago per evitare spiacevoli spoiler!) The Dream Of The Turtle finisce col tipico finale che dice chiaramente al giocatore vincitore un messaggio del genere: "Noi sviluppatori del gioco non siamo riusciti a chiudere il capitolo perchè avevamo fretta e quindi abbiamo preferito lasciarlo inconcluso per costringerti a comprare ANCHE l'episodio successivo, così noi guadagniamo il doppio. Trallallero. " Detto questo torniamo indietro nel tempo fino al primissimo capitolo della trilogia.

A Road Adventure

Brian Basco è un brillante studente di fisica sta partendo per un lungo viaggio, a dir poco decisivo per la sua vita. È stato infatti accettato alla prestigiosa Università di Berkeley e, partendo da New York si deve fare una lunga sfacchinata per avvrivare alla sua meta, perciò decide di partire di notte in macchina, la prima tappa del lungo viaggio consiste nell'andare in una bibilioteca dove deve restituire un libro preso in prestito e poi può recarsi tranquillamente verso la soleggiata California. Ma Brian si sbaglia dato che il suo viaggio si trasforma presto in un'Odissea vera e propria dato che incidentalmente investe Gina, una splendida ballerina in fuga da una coppia di pericolosi sicari pagati da una famiglia mafiosa (rigorosamente italoamericana!). Il suo tragitto dovrà cambiare precipitosamente i suoi programmi dato che rischia la vita nel proteggere la ragazza dai temibili picciotti. Con ingegnose idee degne di Macgyver il nostro eroe dovrà destreggiarsi tra rapimenti e inseguimenti per aiutare la sua nuova compagna di viaggio in una caccia ad un prezioso e altrettanto misterioso tesoro.

The Dream Of The Turtle



Brian in seguito all'avventura vissuta nel primo episodio ha dato una svolta alla sua vita, tanto piacevole da potergli fare permettere un romantico viaggio alle Hawaii con la sua conquista, Gina. La donna convince il nostro caro alter ego ad una gita sulle pittoresche isole Tiki, utilizzando come pratico (?) mezzo di trasporto un idrovolante guidato da un simpatico vecchietto ma qualcosa andrà DI NUOVO storto, dato che l'anziano pilota ha un simpatico infarto e, per salvare la sua adorata, Brian le dà l'unico paracadute del velivolo e la lancia fuori dall'aereo, con la speranza di ritrovarla. Dopo un atterraggio di fortuna il ragazzo parte alla ricerca di Gina, imbattendosi in un accampamento di Marines americani che si trovano sull'isola per misteriosi motivi, legati ad un'altrettanto sconosciuta ricerca. Essi non solo non aiutano il prode Brian, ma sembrano particolarmente coinvolti nella sparizione della ragazza. E di nuovo il nostro eroe dovrà fare viaggi in lungo e in largo per scoprire la verità su tutto questo grazie al suo notevole ingegno e alla sua capacità di improvvisare.



A Twist Of Fate



Il più cupo episodio della trilogia, inizia con una scena non proprio allegra: il funerale di Brian a cui assiste una disperata Gina e con vaghi flashback che fanno capire poco e niente di cosa è successo tra il secondo e il terzo episodio. Per fortuna Gina (che interpreteremo per la prima volta nella serie) viene a sapere da un messaggio ricevuto sul fido cellulare, che il funerale è un bluff dato che... Brian è ancora in vita e per salvarlo basta riesumare la bara. Partendo da questa pista Gina dovrà capire perchè l'amato ha dovuto fingersi morto... Naturalmente il giocatore alternerà di volta in volta il personaggio da interpretare tornando a volte nei panni di Brian, vivendo anche alcuni Flashback...

Tecnicamente i tre capitoli hanno molto in comune e, al fine di seguire ben l'avventura sono consigliati da giocare in sequenza, come se si vedesse un film. I titoli utilizzano il celshading come veste grafica per dare un tocco (ben riuscito) di stile da cartone animato, il tutto mischiato sapientemente ad una grafica 3D di qualtà, in grado di ritrarre personaggi caricaturali ma non per questo poco interessanti dal punto di vista estetico. L'inventario è abbastanza intelligente e pratico e nel terzo permette anche di vedere una riproduzione zoomata dell'oggetto.I due ultimi "pezzi" della serie hanno la caratteristica e originale idea (anche se usato eccessivamente rende il gioco davvero TROPPO facile) di un "angolo dei consigli" da utilizzare quando non sapremo cosa fare per proseuire e che ci fornirà indizi utili alla ricerca di oggetti e personaggi con cui interagire. Questa sorta di "walkthrough portatile" è anche molto buffo dato che ad aiutarci sarà Joshua, un comico personaggio incontrato nel primo (e anche nel secondo) runaway che con le sue battute sarà in grado di farci divertire oltre che aiutarci, naturalmente a sbrogliare i vari grattacapo con cui avremo a che fare durante le partite. Lo Humour è onnipresente nei tre giochi ma questa è un'arma a doppio taglio. Ognuno dei 3 Runaway gode infatti di una trama ben scritta che a causa di questa comicità a volte può perdere credibilità. A rendere ulteriormente divertente i giochi ci sono dell vere e proprie citazioni, spesso parodistiche, ai mostri sacri del cinema e dell'industria videoludica dei giochi di avventura grafica. La colonna sonora è di buona fattura e varia da brani cupi a frizzanti e orecchiabili, in base alle situazioni in cui ci si trovano i personaggi. Altro neo è il fatto che col secondo e il terzo capitolo il buon Brian nell'aspetto fisico si "denerdizza" parecchio lasciando l'aria da impacciato secchione che ne faceva un protagonista originale per un videogame per un look molto più da "macho" banale.
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