sabato 19 giugno 2010

Necrovision


Scrivere questa recensione è liberatorio.Ho finalmente terminato questo gioco. Ero partito con calma per gustarmelo bene prima di "voltare pagina" ludicamente parlando, ma poi non ce l'ho fatta più, tanto che alla fine armandomi di coraggio me lo sono divorato in fretta e furia, e da una parte mi dispiace ma c'è un motivo per giustificare questa scelta. Necrovision è un gioco che, a lungo andare non fa per me. Non è una questione di violenza tollero mediamente bene lo splatter, ma è l'insieme di cose. Necrovision soffre principalmente di 3 mali.
Il primo è sicuramente la lunghezza spropositata di alcuni livelli di gioco e il livello davvero esagerato di tedeschi e mostri che saremo costretti ad affrontare per proseguire, e questa coppia di difetti viene accentuata nei livelli finali del gioco dove si affrontano orde ferocissime di zombie e vampiri che caricano verso di voi ad una velocità che a tratti sembra davvero eccessiva, e tutto questo non è altro che un eredità del gioco con cui Necrovision condivide il motore grafico, ovvero Painkiller, in cui il protagonista doveva a che fare con innumerevoli rompiballe non morti assetati di sangue. Il secondo punto a togliermi coraggio è stata la pesantezza delle ambientazioni di gioco. Non perchè non sono riuscite, anzi! Infatti come i lettori più affezionati al blog (sempre se ci sono!) sapranno che per la grafica io sono di bocca buona La "scenografia" ludica è così riuscitache sa essere terribilmente spettrale e claustrofobica. Il terzo punto è il gameplay. Innovativo a tratti, macchinoso in altri. Il combattimento corpo a corpo infatti è, come in giochi come Condemned, molto presente e ben fatto, tanto sviluppato da introdurre anche delle combo che includono oltre che violente "baionettate" anche spietati calci che se combinati opportunamente non solo uccidono il nemico in modo brutalmente efficace ma aumentano il livello di adrenalina del protagonista consentendogli di potenziare per breve tempo i riflessi e fare più danni ai malcapitati avversari (e nei punti avanzati del gioco l'adrenalina funge da mana per lanciare gli incantesimi). Tuttavia nonostante ciò nel bel mezzo dell'azione, dati i combattimenti a dir poco caoitici con le orde che ho citato prima il tutto ci si limita ad un frenetico digitare del tasto scelto per il corpo a corpo per "stendere" più bastardi possibile senza essere ammazzato a sua volta. Il tutto poi viene peggiorato da un gran numero di comandi che è difficile tenere a mente e raggiungere nei momenti più concitati, per non parlare della gestione dell'inventario che a volte risulta difficile da gestire quando si è in movimento, e vi assicuro che cambiare arma rapidamente contro un bestione che ci sta preparando una simpatica martellata è a dir poco cruciale.Leggendo quel che ho scritto finora probabilmente avrò invogliato molti lettori a evitare questo gioco come la peste, ma si sbaglierebbero. Necrovision non ha solo difetti. L'arsenale a disposizione del giocatore è ampio e va da armature stile "Mech" e armi futuribili come mitragliette e lanciafiamme di "manifattura" vampiresca a fedeli riproduzioni di cannoni e veicoli (come i rudimentali carri armati della grande guerra ) e soprattutto armi della prima guerra mondiale come
  • Fucile britannico SMLE
  • Gewehr 98 tedesco dotato di baionetta, lanciagranate e mirino con ottica
  • Mitragliatrice "crucca" Mg15 (una scelta parecchio discutibile consente all'eroe di impugnarne DUE, cosa che non succede con la mitraglietta MP18, ben più leggera!)
  • vari esplosivi dell'esercito tedesco (si va dalle classiche granate a bastoncino alle cariche da demolitori)
  • le immancabili pistole Colt 1911 e Luger Parabellum
Carina è poi stata l'idea di aggiungere come oggetto le lanterne a gas, che potremo utilizzare sia per un uso logico che è l'illuminazione di sentieri poco illuminati, sia per improvvisarle molotov da scagliare contro dei miseri nemici. Il protagonista vinto il quinto livello di gioco otterrà un guanto dai poteri misteriosi che gli consentirà di rianimare i morti come zombie e lanciare potenti incantesimi, e questo è il dettaglio "Principe" del gioco dato che da ad esso un aspetto più tattico della massa degli FPS. Il gioco gode inoltre di una trama molto coinvolgente, ed è stata la voglia di sapere come andava a concludersi che mi ha impedito di disinstallare il gioco in preda ad una crisi isterica. Il gioco è ambientato nella fine del 1916, precisamente durante la terribile battaglia di Verdun in cui si sono massacrati a vicenda inglesi e tedeschi
. il protagonista è un giovane volontario americano rozzo e dalla battuta facile, chiamato Simon e si trova solo quando il suo plotone viene sterminato dai gas venefici rilasciati dai nemici tedeschi durante un'imboscata. In preda alla confusione il nostro eroe cerca riparo facendosi strada tra i nemici in una trincea avversaria, dove vede una strana cosa: i suoi nemici stanno uccidendo dei propri compagni in un ospedale da campo uccidendoli con il gas e sparando ai sopravvissuti. Simon capisce che qualcosa non va e viene a scoprire che nel fronte tedesco ci sono dei problemi con delle spaventose creature non morte che successivamente si capisce che sono state animate da Zimmerman ufficiale tedesco che ha imparato l'arte necromantica e ha ottenuto una tecnologia superiore grazie, a quanto pare, ad un patto con i vampiri, creature del sottosuolo in guerra contro i demoni. Tutto questo dona al gioco una certa componente fantasy che stranamente a differenza di quel che avrei pensato io prima di provare il gioco, si intrega discretamente bene col background storico della grande guerra. Fa un certo effetti vedere un dragone fare a pezzi un malcapitato biplano! In conclusione posso dire che se un giocatore si arma di notevoli dosi di pazienza può apprezzare in modo adeguato questo titolo.
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