domenica 7 settembre 2008

Faraon

Faraon fa parte della ben collaudata serie di giochi gestionali della Sierra.
Volendo scegliere uno solo fra tanti giochi della serie che comprende Ceasar, Faraon e Emperor, rispettivamente ambientati nell’antica Roma, nell’era dei faraoni e in quella degli imperatori cinesi, ho voluto scegliere il gioco a mio avviso più importante, ovvero Faraon.
Emperor era il più recente, ma vi erano meno innovazioni rispetto agli altri (e poi di questi tempi troppe persone parlano in continuazione della Cina), Ceasar ha il merito di essere il primo della serie; Faraon era una via di mezzo che, oltre ad appassionarmi di più come periodo storico, ho trovato più piacevole e innovativo rispetto agli altri.
Lo stile di gioco – ereditato da Ceasar, per l’appunto- è basato sulla costruzione di una città che dovrà soddisfare precisi criteri imposti dagli obiettivi di gioco quali popolazione, prosperità, livello culturale e popolarità nel regno.
Gli abitanti vivono in abitazioni che – a partire da una fatiscente capanna – progrediscono man mano che hanno accesso a servizi che migliorano la qualità della vita degli inquilini.
I cittadini dovranno poter usufruire di beni di necessità per poter migliorare le proprie abitazioni, beni che vanno dai più essenziali, quali acqua, cibo e vasellame, fino a quelli più frivoli, quali beni di lusso, accesso alle infrastrutture, divertimenti e possibilità di accedere all’istruzione.
Vi troverete a dannarvi e a gioire nel vedere queste piccole casupole diventare case sempre più lussuose e opulente, i cui abitanti, sempre più esigenti, dovranno continuare a ricevere in maniera costante i beni che permettono loro di mantenere lo status raggiunto.
I beni sono ordinati in via piramidale, alla base vi sono i più essenziali, al vertice quelli più superflui, se per qualche disgraziato motivo viene a mancare il bene di prima necessità (ad esempio l’accesso ai servizi idrici), vedrete la villa più lussuosa crollare in maniera rovinosa fino a raggiungere l’imbarazzante livello di tugurio dal quale villa era partita.
Bisogna tenere quindi d’occhio questi fattori e tenere efficiente l’apparato organizzativo, stando anche attenti a parametri quali disoccupazione, sotto occupazione, criminalità e scarsità di cibo.
Ma questi sono tutti elementi già sperimentati e conosciuti nei titoli precedenti.
L’innovazione più grande del gioco, innovazione trasmessa al seguito Emperor, è la possibilità di costruire i grandi monumenti che hanno fatto la fama d’Egitto.
Vi è un’ampia scelta: dalle rudimentali tombe mastabe che venivano costruite nei primi periodi, alle mitiche piramidi, dalla sfinge alle tombe decorate scavate dentro alla roccia (disonibile nell’espansione La regina del Nilo).
Vedrete queste maestose strutture durante la loro costruzione e dovrete osservarne la creazione mentre vengono montate mattone per mattone, vedrete i carpentieri costruire le rampe per portare in cima gli enormi blocchi di pietra e gli schiavi che li trascinano su.
E ovviamente, dovrete fare in modo da procurarvi i materiali di costruzione, reclutare e foraggiare gli addetti ai lavori.
Se riuscirete a costruire la vostra piramide e nel contempo, a mantenere prospera e senza debiti la vostra città, svilupparne i quartieri e magari, difendendovi da incursioni nemiche e a spedire truppe nelle guerre del faraone, vi assicuro che avrete una soddisfazione ineguagliabile e sarete ripagati delle ore di gioco, anche piene di frustrazioni e difficoltà.
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